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Domenico Baffigo e gli eroi del cantiere navale: nasce la Resistenza a Castellammare di Stabia

 

Era l’inizio del mese di settembre 1943, nel cantiere navale di Castellammare di Stabia – ex regio cantiere costruito nel lontano 1783 – alcune navi militari erano in allestimento,  altre sugli scali pronte per essere varate (corvette Vespa e Lucciola), piccole unità già in avanzato stato di armamento, erano affiancate ai moli (Vedette antisommergibile e M.A.S.).

Altre sette corvette (Calabrone, Cavalletta, Cicala, Coccinella, Grillo, Maggiolino, Libellula), un piroscafo, tre motozattere ed un sommergibile, in costruzione avanzata, appresentavano un notevole quantitativo di naviglio bellico La massima autorità militare presente in cantiere era il Capitano di Corvetta Domenico Baffigo, di Conigliano Ligure, di 31 anni, che sovrintendeva all’allestimento dell’incrociatore Giulio Germanico.

L’ufficiale superiore era un pluridecorato con due Medaglie d’Argento, due di Bronzo ed una Croce di Guerra, per valorose azioni compiute in qualità di Osservatore Aereo.

Alle sue dirette dipendenze sull’incrociatore vi erano i Tenenti del Genio Navale Francesco Bottino di Cosenza, di anni 27 e Ugo Molini di Napoli, di anni 23. Il Capitano di Corvetta Michelangelo Flaman di La Spezia, di anni 31, era responsabile delle altre corvette, mentre il Sottotenente di Vascello Ettore Percival Mazza di Torino, di anni 26, era comandante di un M.A.S. La Vedetta antisommergibile (V.A.S.) n. 242 era comandata dal Sottotenente di Vascello Giuseppe Falla di Pachino (Siracusa), di anni 24.

I sottufficiali presenti, per riportare i nominativi dei soli decorati, entrambi addetti all’allestimento della corvetta Vespa, erano il Capo Meccanico di 2° Classe Ciro Borriello e 2° Capo Meccanico Mario Vittozzi, di Torre Del Greco.

Alla fatidica data dell’8 settembre, anche a Castellammare i militari restarono senza ordini. Ma tutti obbedirono all’ordine non scritto di difendere il cantiere e le navi ivi dislocate.

Quando guastatori tedeschi si presentarono per minare gli impianti e sabotare le navi, il Capitano Baffigo assunse il comando degli uomini presenti in cantiere che contrastarono, con le armi leggere e le mitraglie di bordo, i tedeschi.

Fatti affluire truppe, alcune con carri armati, dalle altre zone della città e dei paesi limitrofi, i tedeschi iniziarono una vera e propria battaglia. Baffigo fece sistemare i suoi marinai anche sugli spalti del forte borbonico e nei punti strategici dello stabilimento e si preparò a sostenere una lunga lotta.

Le armi le avevano in abbondanza ed il coraggio non mancava.

Il comandante Baffigo tentò di mettersi in contatto con i suoi superiori per ottenere ordini più precisi, visto che era riuscito a fronteggiare i tedeschi e poteva, se adeguatamente supportato da altri militari, salvare il cantiere e le navi, fino all’arrivo degli americani che, nel frattempo, erano sbarcati a Salerno.

Ma nessuna risposta dai comandi compartimentali. Erano rimasti soli contro un nemico sempre più arrabbiato ed incattivito. Privi anche del sonno, oltre che di notizie e di rinforzi, i pochi marinai continuarono a combattere con coraggio, arginando le comandante Baffigo in una delle poche, purtroppo, manifestazioni annuali. Man mano, questo appuntamento con la memoria si è andato affievolendo, fino a scomparire agli inizi degli anni ’80.

La signora Paola è tornata diverse volte in città: in occasione della dedica a suo padre, ad opera del comm. Vincenzo Della Monica della sezione dei Combattenti della Guerra di Liberazione, e per la posa di una targa ricordo in villa comunale.

È stata presente anche alle celebrazioni del 25 aprile 2005 per il conferimento alla città di Castellammare di Stabia della Medaglia d’Oro al Merito Civile da parte del Presidente Ciampi, dopo 60 anni dalla Liberazione.

La motivazione, incisa su di una lapide posta davanti al cantiere navale, così recita:

“Importante centro del Mezzogiorno, all’indomani dell’armistizio
fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche che,
in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della “terra
bruciata”, distruggendo il cantiere navale, simbolo della città eroicamente
difeso dai militari del locale presidio, e gli stabilimenti
industriali. Contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione
spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e
feroci rappresaglie che provocarono la morte di numerosi concittadini”.
(1943 – 1945, Castellammare di Stabia).

Si riportano le motivazioni delle onorificenze concesse ai marinai, primi eroi della resistenza sorta a Castellammare di Stabia e continuata altrove. Sono poche ma significative pagine di storia, spesso dimenticate, forse perché scritte da soli militari e non inserite nel collaudato circuito resistenziale.

Domenico Baffigo fu decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare “ alla memoria”:

“Valoroso ufficiale superiore, più volte decorato nel recente
conflitto, trovandosi all’armistizio, all’allestimento di incrociatore
presso cantiere navale, freddamente determinato ad assolvere
i doveri derivatigli dal suo stato, respingeva con il fuoco truppe
nemiche dirette a impossessarsi dell’unità all’ormeggio.
Organizzava successivamente – di propria iniziativa – la difesa
del cantiere, ne assumeva il comando. Alla testa di un manipolo
di animosi marinai, fronteggiava gli invasori ricacciandoli con
violento prolungato tiro di armi leggere. Dopo ardua lotta, nella
quale i suoi uomini avevano prevalso, attratto con l’inganno a
parlamentare, veniva catturato e barbaramente trucidato. Pur
essendo state disperse le sue spoglie mortali, vive tuttora il suo
spirito indomito nell’esempio lasciato ai posteri delle più alte
virtù militari”.
(Castellammare di Stabia, 11-12 settembre 1943).

 

Medaglie d’Argento al Valor Militare furono conferite a:

Francesco Bottino - Tenente del G.N., nato a Cosenza il 25.4.1916 - “alla memoria”:

“Ufficiale imbarcato su incrociatore in allestimento presso
cantiere navale attaccato da preponderanti forze tedesche, dirigeva
efficacemente il fuoco delle mitragliere di bordo sugli attaccanti
trascinando nell’azione i propri inferiori. Catturato dalle truppe
tedesche preponderanti teneva fiero e dignitoso comportamento
ed immolava eroicamente la sua giovane esistenza per tener fede
al giuramento prestato. Esempio di elevato senso del dovere e
sereno coraggio”.
(Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943).

Michelangelo Flaman - Capitano di Corvetta, nato a Spezia l’1.11.1912:

“Comandante di unità immobilizzata in cantiere navale attaccato
da preponderanti forze nemiche, coadiuvava efficacemente
il comandante della zona nell’organizzazione dell’estrema difesa
del cantiere stesso e delle unità ivi dislocate. Sosteneva successivamente,
con grande bravura, aspro combattimento, nonostante
l’inferiorità numerica dei mezzi a disposizione, dando prova di
elevate virtù militari”
(Castellammare di Stabia, 9 settembre 1943)

Ugo Molino - Ten.G.N., nato a Napoli il 26.6.1920 - “alla memoria”:

“Ufficiale destinato all’allestimento di unità in cantiere navale
attaccato da rilevanti forze tedesche, affiancava validamente il
proprio comandante nell’attuazione delle difesa del cantiere e
delle unità ivi ormeggiate. Catturato dai tedeschi dopo strenua
lotta, veniva barbaramente trucidato. Esempio di elevato senso del
dovere e di elette virtù militari”
(Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943)

Ettore Percival Mazza - S.T.V., nato a Torino il 2.12.1917:

“Comandante di MAS in allestimento cooperava validamente
ad organizzare la difesa di cantiere navale attaccato da preponderanti
forze tedesche. Prendeva parte attiva al combattimento,
sopraffatto dopo strenua lotta, e catturato manteneva sereno e
coraggioso contegno. Con abile accorgimento riusciva ad evitare
la cattura di altri ufficiali attivamente ricercati ed a porsi in salvo
egli stesso. Esempio di alto sentimento del dovere”
(Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943)

 

Medaglie di Bronzo al Valor Militare furono conferite a:

Ciro Borriello - Capo Meccanico di 2° Classe, nato a Torre del Greco il 21.11.1908:

“Sottufficiale imbarcato su corvetta in allestimento presso
cantiere navale attaccato da rilevanti forze tedesche, cooperava
efficacemente alla strenua difesa dell’unità dimostrando sereno
coraggio e sprezzo del pericolo. Sopraffatta la resistenza dalla
preponderanza nemica e catturato, manteneva fiero e dignitoso contegno”.
(Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943)

Giuseppe Falla - Sottotenente di Vascello, nato a Pachino (Siracusa) il 7.11.1919:

“Comandante di VAS in allestimento presso cantiere navale
attaccato da preponderanti forze tedesche, cooperava efficacemente
all’organizzazione della difesa esponendosi con sprezzo
del pericolo per sorvegliare e segnalare i movimenti delle truppe
attaccanti. Esempio di elevato senso del dovere e sereno coraggio”.
(Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943)

Mario Vittozzi - 2° Capo Meccanico, nato a Torre del Greco il 23.3.1918:
 
“Destinato all’allestimento di unità ormeggiata in cantiere
navale attaccato da rilevanti forse tedesche, dirigeva efficacemente
il fuoco delle mitragliere di bordo sugli attaccanti,
contrastandone validamente l’avanzata.
Sopraffatta la resistenza dalla preponderanza
numerica avversaria e catturato, teneva fiero e
dignitoso contegno. Esempio di elevato senso del dovere”.
(Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943)

 

Dott. Antonio Cimmino
(Sindaco della Federazione di Napoli
e Vicepresidente Gruppo A.N.M.I. di
Castellammare di Stabia)i

 

Pubblicato sul periodico "Il Nastro Azzurro" n. 5 2007

 

 

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